
La pandemia ha fatto si che un paese come l’Italia, indietro rispetto ad altri su alcune modalità di lavoro, abbia dovuto rapidamente attrezzarsi per poter fronteggiare la situazione di crisi e mantenere la stabilità del business in un periodo storico così complicato.
Uno dei primi aspetti ad essere stato introdotto è lo smart working, pratica ancora poco utilizzata nel contesto italiano e, di conseguenza, con strumenti più o meno all’altezza di quanto necessario. Un esempio che si contraddistingue in questo ambito è quello di una società padronale proprietaria di diversi marchi leader nel settore FMCG.
A ciascun dipendente sono stati fatti recapitare a casa gli strumenti necessari affinché il lavoro in smart working potesse essere eseguito con il massimo di operatività, efficienza e attenzione ai bisogni dei propri dipendenti.
In un caso come quello sopra citato, possiamo intervenire in più ambiti: quello di comunicazione interna per contribuire a stimolare la motivazione dei dipendenti attraverso campagne mirate di condivisione e divulgazione delle informazioni in linea con la visione aziendale per poter rafforzare l’aggregazione intorno a valori comuni e condivisi; quello di comunicazione esterna per promuovere la capacità di un’azienda ad adattarsi ai vari contesti e di mettere in atto misure appropriate che ne consolidino il brand e la capacità di operare sul mercato.